In questa intervista ci racconta della sua esperienza politica
È a Vita Malivindi, mamma di tre bambini e docente della Scuola dell’infanzia con una laurea in Scienze dell’educazione e della formazione, che il sindaco Marco Caruso ha deciso di affidare la carica maggiore all’interno del civico consesso. A lei è richiesta un’adeguata preparazione, oltre alla responsabilità di saper gestire con diplomazia ed equilibrio, gli interventi e magari anche le intemperanze dei consiglieri comunali. Oltre alla carica di presidente del Consiglio comunale, il primo cittadino le ha affidato le deleghe alla Pubblica istruzione e alle Associazioni.
Come e quando nasce in lei la motivazione ad impegnarsi nella politica locale?
«La mia formazione pedagogica ed i miei studi mi hanno portato alla consapevolezza che parole come cambiamento ed educazione vanno sempre di pari passo. Ho sempre collaborato con tutte le associazioni del territorio per creare quel sottile filo che genera il cambiamento, attraverso la cura, soprattutto, dei giovani. Alla proposta di scendere in campo attivamente ho deciso di accettare quando ho riscontrato che i miei ideali si rispecchiavano all’interno del progetto politico della lista “Primavera”».
Alla prima esperienza ha già avuto un ruolo di rilievo all’interno dell’Amministrazione comunale. A cosa deve questa nomina?
«Mi ritengo una persona tenace a cui piacciono le sfide. Ho una capacità naturale di entrare in empatia con le persone e di riuscire a mediare situazioni nel rispetto ideologico e politico di tutti. Per questo credo che il Consiglio comunale abbia votato all’unanimità la mia carica da presidente».
Dopo questi primi mesi di esperienza come presidente del Consiglio comunale, come valuta l’azione politica sia della maggioranza sia dell’opposizione?
«Valuto positivamente il lavoro svolto fin qui da tutto il Consiglio comunale».
Quali sono i suoi obiettivi come presidente del Consiglio comunale?
«I miei obiettivi sono quelli di riuscire a coordinare con equilibrio ed imparzialità tutti i lavori che in futuro si dovranno svolgere, non trascurando le idee di nessuno in un clima di totale armonia».
Quali sono gli impegni che personalmente si prefigge di portare a termine, dal momento che ha anche la delega alla Pubblica istruzione e alle Associazioni?
«Avendo la delega alla Pubblica istruzione, uno dei primi obiettivi che mi sono prefissata è stato quello della mensa scolastica, partita lo scorso 9 dicembre ed affidata ad un giovane ristoratore molochiese. In questo periodo di Covid e di Dad, dove i sistemi informatici sono di fondamentale importanza, abbiamo concordato con la dirigente scolastica l’acquisto di alcuni display interattivi e notebook per la scuola secondaria di primo grado e delle lavagne magnetiche per la scuola primaria. Per quanto riguarda le associazioni invece, in occasione del Natale, siamo riusciti ad organizzare l’allestimento, la pulizia ed il decoro di alcuni spazi e piazze del nostro amato paese. La risposta delle associazioni è stata eccellente, ottenendo un otimo risultato visibile a tutti».
Come si immagina il paese tra cinque anni?
«Mi immagino un paese dinamico, aperto a nuove sfide e disposto a mettersi in gioco. Il nostro lavoro in tutto ciò deve essere quello di farci promotori del cambiamento».