Intervista al neo sindaco di Molochio Marco Caruso, all’indomani del primo Consiglio comunale
All’indomani del primo Consiglio comunale, che ha visto la convalida dei consiglieri eletti, il giuramento del sindaco e la nomina della Giunta, abbiamo incontrato il primo cittadino Marco Caruso, che ci ha parlato di quelli che sono i progetti futuri e gli interventi più urgenti che intende portare a termine.
Sindaco, una vittoria schiacciante. Come interpreta questo plebiscito popolare?
«Sicuramente non è facile interpretare un plebiscito popolare, anche perché non era nelle nostre aspettative prendere così tanti voti. Io penso che i cittadini abbiano espresso la loro voglia di cambiamento o comunque abbiano dimostrato di aver sposato un progetto giovane, nuovo e innovativo. Questa è l’unica analisi che posso fare oggi. Più in là probabilmente, riusciremo a dare qualche chiave di analisi differente».
Lei non ha mai fatto politica, perché ha deciso di candidarsi?
«Diciamo che non ho mai fatto politica comunale, perché avendo studiato alla Facoltà di Scienze politiche a Roma, fare politica al suo interno è d’obbligo. Nei miei primi anni di studio sono stato vicino al movimento No Global quindi, mi ispiro a quella linea, che è la linea di pensiero della mia generazione. Poi ho fatto politica in ambienti parlamentari e regionali. Questa è la prima esperienza in ambito comunale e ho deciso di espormi in prima persona perché avevo voglia di cambiamento, dal momento che ormai sono tornato a vivere qua. Sono poi riuscito a creare un bel gruppo e ci siamo messi in gioco».
Cosa ha fatto appena insediato?
«Appena insidiato sono venuto in Comune con tutto il gruppo di maggioranza. Siamo stati ricevuti dai dipendenti comunali in un’atmosfera bellissima, ci siamo salutati all’interno della sala consiliare e poi siamo andati a festeggiare».
Quali sono le priorità?
«Le priorità sono i punti che già avevamo discusso durante i comizi in campagna elettorale, ossia il decoro urbano, quindi la pulizia del paese e la riorganizzazione degli spazi urbani; il sistema viario; ascoltare le istanze dei cittadini che in questi giorni si presentano numerosi alle porte comunali e iniziare a gestire gli uffici comunali in maniera più ordinata».
Perché ha deciso di comporre così la Giunta?
«Perché abbiamo pensato ad una Giunta che fosse tecnica, dando priorità ai due settori per noi più importanti, ossia il settore finanziario e del contenzioso e quello della riorganizzazione amministrativa. Le due persone che hanno le giuste caratteristiche per occuparsene sono Claudio Caruso e Domenico Garreffa. A turno avranno anche la funzione di vicesindaco, e a cominciare sarà Garreffa. Abbiamo però parlato della possibilità di far ricoprire la carica di vicesindaco a tutti i componenti della Giunta a rotazione, in base alle esigenze della nostra azione amministrativa, sempre spostandoci con la rotazione di settore. Il presidente del Consiglio, contemplato nello Statuto, verrà invece eletto durante il primo Consiglio comunale».
Molochio si trova in una situazione di stallo ormai da diversi anni, cosa intende fare per rilanciarla?
«Rilanciarla significa cambiare il modo di amministrare, ma non perché pensiamo che il nostro possa essere migliore di quello precedente, semplicemente perché il nostro modo di amministrare è il modo della nostra generazione, quindi più moderno. Tenteremo di far ripartire tutti i settori, dalla cultura all’edilizia, all’ambiente. Ci muoveremo a 360 gradi cercando di dare una spinta forte ovunque opereremo. Ovviamente poi sarà il tempo a dire se la nostra generazione ha un modo di pensare, vivere e concepire l’amministrazione migliore di quello precedente. Ma sicuramente daremo un’impronta innovativa, partendo dalla modalità di approccio, che dev’essere totalmente diversa».
Quali sono le iniziative che intende subito attuare?
«Ogni consigliere avrà delega di settore, quindi avremo quello con delega alle Politiche sociali; all’Urbanistica e all’Edilizia; all’Ambiente, Agricoltura e Villaggio Trepitò; agli Spazi verdi e Decoro Urbano; all’Istruzione e alle Associazioni; e così copriremo tutti i settori di interesse, con una persona che dovrà gestire il processo amministrativo in quel settore. Questa è una scelta netta, decisa e i campi dove daremo delega sono quelli sui quali agiremo subito».
Cosa intende fare per i giovani?
«I giovani sono il futuro, specialmente in un paese piccolo come il nostro e in una zona come questa dove l’incidenza migratoria è altissima. Quindi essendo il futuro dobbiamo lavorare bene, tentando di dar loro le basi per poter stare nel mondo, ma nello stesso tempo tentando di creare le condizioni per farli rimanere qua. Personalmente credo che un’esperienza fuori bisognerebbe sempre farla, per allargare la mente, però poter rientrare sarebbe molto importante o comunque continuare a vivere qua. Se non rimangono i giovani, i nostri paesi andranno via via a scomparire. Per prima cosa seguiremo il campo dell’istruzione, cercando di stare accanto ai ragazzi fornendogli i mezzi idonei per poter affrontare le nuove sfide che avranno poi nella vita e allo stesso tempo, cercheremo di dare loro la possibilità di svolgere i propri hobby e le proprie propensioni nel tempo libero. Per quelli che sono in età lavorativa invece, cercheremo di aiutarli ad inserirsi bene nel mondo del lavoro e poter rimanere qui e crescere sia professionalmente che dal punto di vista lavorativo, ma ancora di più umanamente. Dobbiamo cercare di farli diventare uomini e donne nel miglior modo possibile».
Alla luce di questo, come vede l’istituzione di uno Sportello di sviluppo locale?
«È già nel nostro programma e speriamo di poterlo attivare in tempi più o meno brevi».
Cosa promette di portare a termine nei primi 100 giorni?
«Abbiamo promesso di iniziare a pulire il paese, di sistemare alcune strade, specialmente quelle che vanno verso le campagne, per permettere alle persone di raggiungere le loro terre agevolmente, di sistemare qualcosa dal punto di vista dell’impianto elettrico e di ascoltare le istanze dei cittadini. Quindi questi sono i punti fondamentali dei nostri primi 100 giorni e non progetti pantagruelici o che comunque hanno bisogno di tempo per essere realizzati, ma andremo nella quotidianità dei nostri cittadini».
Per quanto riguarda i vigili urbani, figure ormai scomparse dal paese, cosa ha intenzione di fare?
«Sappiamo che qualche anno fa era stata avviata una procedura concorsuale che ha avuto qualche problema. Dobbiamo quindi capire quali sono stati i problemi che si sono verificati, perché il concorso è stato bloccato e soprattutto scoprire qual è lo stato attuale dello stesso. Nel frattempo andremo in convenzione per coprire il servizio, quindi nelle prossime settimane cercheremo di stringere una convenzione con un altro Comune per poter garantire il servizio. Probabilmente continueremo con Cittanova così come è stato fatto in passato, però ancora non avendone parlato non sappiamo se ci sono le condizioni. Poi piano piano, con calma cercheremo di ripianare la questione del concorso».
Un messaggio ai molochiesi.
«Il messaggio che mi sento di lanciare è più che altro un appello, ossia aiutateci perché da soli non ce la faremo: è il cittadino attivo a fare la differenza. Quindi aiutateci a poter lavorare, aiutateci ad individuare i bisogni e dateci fiducia, perché noi lo siamo nei confronti dei nostri concittadini. Con un po’ di fiducia e di pazienza, cercheremo di dare un futuro alla nostra comunità».